A tutti i lettori, Orti Sicuro ha di recente ricevuto una recensione e vogliamo condividerne i contenuti sulla nostra piattaforma.
Cogliamo l'occasione di questo post per rammentare a tutti che, come ogni anno, la sede di Orti Sicuro resterà chiusa durante i mesi estivi. Pertanto, salvo situazioni che prevedessero lo stato di attenzione, il Direttivo tornerà a riunirsi il primo mercoledì di settembre.
Venuto a conoscenza di questa recensione, Il Vice Presidente di Orti
Sicuro ha inviato all’indirizzo di posta elettronica del signor Giuseppe Origo,
senza ottenere alcuna risposta, il seguente messaggio:
Gentile dottor Giuseppe Origo,
ho letto, non senza un certo
sconcerto, la Sua ‘recensione’ su Orti Sicuro, apparsa su Google Map, con una
valutazione di una stellina su cinque. Mi permetto di informarLa che la nostra Associazione
ha lo scopo statutario di “promuovere e
svolgere attività di previsione, prevenzione e soccorso in vista o in occasione
di calamità naturali, catastrofi o altri eventi similari, nonché di formazione
nella suddetta materia, con particolare riguardo al monitoraggio del corso dei
fiumi e alla sensibilizzazione della popolazione del Rione Orti di Alessandria”.
Non si tratta quindi, come Lei scrive,
di ‘amatori’ che giocano ‘ai cavalieri azzurri’ con gli
altrui soldi per poi sparire od essere inadeguati nel momento del bisogno”, bensì di una Associazione
di privati cittadini, senza alcun scopo di lucro, che si regge economicamente
ed esclusivamente sulle quote associative dei suoi (circa) 140 soci, tutti
residenti nel quartiere.
Inoltre poiché Lei ironizza sulla
‘erogazione di una quota economica’, mi corre l’obbligo di chiarire che, al
momento della sua costituzione, nell’agosto del 1995, la quota associativa venne
fissata in lire 20 mila portata, dopo l’introduzione della moneta unica, a 10 euro (e tale è rimasta negli ultimi
15 anni). Ora, se Lei sa fare di conto, può farsi da solo un’idea dell’entità
del nostro bilancio, regolarmente approvato ogni anno dall’Assemblea dei soci, convocata,
a norma dello Statuto, con una lettera recapitata a casa di ciascun socio da
uno dei nostri ‘responsabili di via’. Da alcuni anni, come peraltro ben sanno
coloro che partecipano alle Assemblee, il bilancio di Orti Sicuro è persino insufficiente
a coprire le (poche) spese.
Lei e la sua famiglia dovreste peraltro
essere a conoscenza (dal momento che il dottor Carlo Origo figurava fino allo
scorso anno nell’elenco dei nostri soci), del fatto che, dal momento della sua
costituzione il Direttivo dell’Associazione, regolarmente eletto ogni tre anni
dall’Assemblea straordinaria dei soci, si è sempre riunito, in incontri aperti
a tutti, ogni mercoledì (tranne che
nei mesi estivi), allo scopo di raccogliere e valutare la montagna di documentazione
che è andata accumulandosi nel corso degli anni. Ciò, anche per merito dell’ex
Museo del Fiume, altra benemerita Associazione la quale, grazie alla competenza
dei suoi tecnici e sotto la direzione della dottoressa Gianna Calcagno, ha
avuto un ruolo determinante nell’affrontare i problemi connessi alla sicurezza
del quartiere e della città di Alessandria dalle esondazioni dei fiumi.
In tutti questi anni, nel corso dei
quali non abbiamo mai avuto il piacere di conoscerla personalmente, nemmeno in
occasione degli eventi alluvionali che in media di uno ogni cinque anni hanno
interessato il bacino del Tanaro, Orti Sicuro ha collaborato attivamente con i
Gruppi di protezione civile della Provincia e del Comune di Alessandria,
mantenendo regolari contatti (epistolari e personali) sia con l’Autorità di
Bacino del Po con sede a Parma, sia con i responsabili dell’AIPo, sede di
Alessandria. Con queste due istituzioni, competenti per legge sui temi della
sicurezza idraulica, la nostra Associazione ed il Museo del Fiume hanno
discusso e si sono confrontati, talvolta anche animatamente con l’invio di ‘diffide’,
sui progetti dei lavori previsti dal Piano Stralcio dell’Autorità di Bacino (dagli
interventi sui ponti alla costruzione delle arginature a delimitazione delle
aree golenali e a tutela delle abitazioni), la realizzazione dei quali, nell’arco
di questi 22 anni ha contribuito ad
accrescere la sicurezza del quartiere e della città di Alessandria, come
l’evento alluvionale del novembre scorso ha dimostrato.
Se, prima di scrivere
la Sua ‘recensione’ Lei si fosse documentato, avrebbe sicuramente saputo che
nei giorni dell’evento alluvionale di fine novembre 2016 la sede di Orti Sicuro
è rimasta aperta e presidiata dai nostri volontari ininterrottamente per due giorni e una notte, e nel corso delle
quarantotto ore dell’allertamento sono state fornite, a chiunque si fosse messo
in contatto telefonicamente con noi (al numero 0131
222410), tutte le informazioni forniteci dalle fonti ufficiali (ARPA e
Protezione Civile).
Da più di due anni,
poi, la nostra Associazione si è dotata di questo sito internet nel quale sono
messe mette a disposizione, gratuitamente
e non solo ai soci ma a chiunque disponga di un accesso alla rete, preziose informazioni sulle previsioni del tempo,
sui quantitativi di pioggia, sulla dinamica dell’evento alluvionale, sui
livelli idrometrici dei fiumi in tempo reale, nonché sul mutamento delle
condizioni di rischio. Tant’è vero che tra il 22 e il 26 novembre scorso il
nostro sito è stato visitato da oltre 70 mila accessi. La sera del 26 novembre, infine, dopo essere stato personalmente
contattato dal Comitato rischi riunito presso la Prefettura di Alessandria e in
quella sede aver ricevuto il mandato di diffondere, con due ore di anticipo,
l’ordine di evacuazione del quartiere (emanato poi con ordinanza del Sindaco
alle ore 23), una volta pubblicato sul
sito un apposito avviso, e in ottemperanza all’ordinanza di evacuazione, alle
ore 23:30 la sede di Orti Sicuro è stata chiusa. Raggiunto il colmo attorno alle ore una del 27
novembre, la piena del Tanaro, di portata superiore a quella del novembre 1994,
è transitata nella notte, contenuta nelle arginature, senza provocare danni.
E’ un vero peccato che Lei non sia
riuscito a mettersi in contatto con Orti Sicuro, ma vorrei rammentarle che la prima regola per chi abita in una zona a
rischio è quella dell’auto-tutela: in ventidue anni c’è stato tutto il
tempo per incontrarci, per conoscerci e ricevere tutte le informazioni e i
consigli utili ad affrontare le situazioni di rischio. Sarà per la prossima
volta, se crede, così eviterà di scrivere giudizi affrettati e offensivi verso
chi, volontariamente e senza alcun altro scopo che non sia quello della propria
sicurezza e di quella degli abitanti del quartiere Orti, negli ultimi 23 anni si
è messo a disposizione degli altri.
Bruno Soro